lunedì 14 luglio 2008

Souvenir da Marte.

Ci sono alcuni eventi di interesse mondiale che lasciano il segno nelle persone, eventi che uniscono e ci spingono a rimanere attaccati agli schermi del televisore per sapere come va a finire. Uno degli avvenimenti che ha rapito maggiormente il mio interesse è stata la missione Pathfinder. Era il 1997 e stava atterrando su Marte una sonda di nuova concezione, possiamo dire che si trattava di un viaggio verso Marte low-cost. Le precedenti missioni che avevano portato oggetti terrestri sulla superficie marziana infatti erano molto costose e questa piccola sonda stava rivoluzionando il mondo dell'esplorazione extraterrestre. La concezione era innovativa, la sonda entrava in atmosfera direttamente, ad un certo punto si apriva un paracadute a rallentare la discesa, e poco prima dell'impatto venivano gonfiati degli airbag che andavano ad attutire l'impatto. A questo punto la sonda si divideva in 2 parti: un lander che rimaneva fisso nel punto di atterraggio e che comunicava con la terra, e un piccolo rover (Sojourner) che esplorava il suono marziano facendo analisi e fotografie. La missione avrebbe dovuto durare un periodo tra una settimana e un mese, tuttavia il sistema si rivelò talmente efficace che Pathfinder continuò ad inviare dati per circa tre mesi.
Ci sono state altre missioni dopo di questa. L'ultima sonda (Phoenix Mars Lander) è atterrata sul suolo marziano il 25 maggio 2008, tuttavia bisogna render merito a Pathfinder di aver aperto un nuovo capitolo dell'esplorazione marziana.
A questo punto il passo successivo sarebbe riuscire a far atterrare una sonda e farla tornare indietro con qualche souvenir marziano con se (rocce e, magari, qualche forma di vita microscopica). Stanno iniziando a pensarci seriamente un gruppo di scienziati internazionali con una missione che dovrebbe avvenire tra il 2018 e il 2023. Il costo di una missione del genere è altissimo (più di 8 miliardi di dollari) e per realizzarla sarebbero richieste competenze e fondi della NASA, dell'Agenzia Spaziale Europea e di altre agenzie nazionali. Una missione di questo tipo sarebbe fondamentale per dimostrare la fattibilità di far atterrare qualcosa su suono marziano e riuscire anche a riportarlo indietro. Diventa perciò un passo indispensabile per aprire le porte ad un futuro atterraggio umano sul pianeta rosso.
L'idea sarebbe di inviare 2 diverse sonde: un “lander composite” e un "orbiter composite". Il lander andrebbe ad atterrare sulla superficie marziana, a questo punto libererebbe un rover che andrebbe a prelevare campioni di roccia e di atmosfera marziana. Una volta prelevati questi verrebbero trasferiti in un contenitore isolato all'interno di una parte del lander (Mars Ascent Vehicle) che decollerebbe e andrebbe a congiungersi all'orbiter. L'orbiter inizierebbe ora il tragitto di ritorno e porterebbe i campioni prelevati sulla Terra dove verrebbero immediatamente trasferiti in un laboratorio di massima sicurezza al fine di essere analizzati e trovare eventuali forme di vita.
Maggiori informazioni in questo bell'articolo del Guardian. Per quel che mi riguarda spero che tutto vada in porto e poter nuovamente rimanere incollato al televisore nel seguire le vicende di queste eroiche sonde esploratrici.

Image: Bluedharma

Nessun commento: