martedì 15 luglio 2008

Reti energetiche.

Poco tempo fa Mozilla ha rilasciato il nuovo Firefox 3 in un modo abbastanza plateale: si è infatti cercato (con successo) di stabilire un nuovo record, il numero massimo di download di un programma in un giorno. Io, da buon fan del volpino, non potevo che partecipare entusiasta all'evento. Fin qui tutto bene, se non fosse per il fatto che alle sette di sera (ora prevista per l'inizio del download) i server erano intasatissimi e ho potuto scaricare il programma solamente qualche ora dopo. Se invece la distribuzione del programma fosse stata affidata a un qualsiasi sistema di P2P tutto sarebbe andato liscio: in una rete P2P infatti più gente scarica quel file (e quindi più gente lo mette in condivisione), più quel file diventa disponibile e facile da scaricare, e se per caso qualcuno si sconnette, la sua assenza non influenzerebbe il funzionamento del download, essendo questo infatti legato a migliaia di persone diverse.
Questo ci insegna che un sistema di distribuzione a rete è molto più sicuro e stabile di un sistema basato su di un nodo di smistamento centrale e migliaia di macchine dipendenti da questo. Se infatti a causa di un qualsiasi evento imprevisto il nodo non fosse raggiungibile non si potrebbe fare altro che attendere passivamente che qualcuno intervenga a risolvere il problema.
Immaginiamo ora la stessa cosa applicata all'elettricità. Preferireste vedere una centrale elettrica di grande potenza con tutte le utenze attaccate? Oppure, tante case con il tetto fatto di pannelli solari collegate fra loro a rete? Provate a immaginare cosa succederebbe nel caso di una catastrofe naturale o di un guasto alla centrale o di un qualsiasi altro evento imprevisto che provochi un blocco. Provate invece a immaginare cosa succederebbe se avvenisse un guasto ad un singolo impianto di una singola cellula di un sistema a rete. Quale dei due sistemi sarebbe più stabile?
Ultimamente si parla di ritorno al nucleare, sappiamo che costicchia abbastanza e non sarebbe disponibile subito. Mi chiedo, ma se quei miliardi di euro per una centrale venissero stanziati per rendere energicamente efficienti le abitazioni, e per trasformarle in mini-centrali con pannelli solari? Non ci troveremmo con un sistema più stabile, meno soggetto a blackout, più pulito, disponibile subito, e che non richiede materie prime pericolose?
Un'ultima considerazione puramente pratica. Il signor Rossi possiede 50 euro e vuole regalare alla moglie un set di pentole che costa 500 euro. Ha 2 possibilità: o compra a rate il set di pentole, indebitandosi e finendo per pagarlo il doppio; oppure compra una sola pentola con i 50 euro che ha, riservandosi poi di comprare il resto del set quando avrà i soldi. Nel primo caso la moglie sarà contenta all'inizio, ma lo sarà meno quando vedrà che è uscito un nuovo modello di saltapasta più funzionale e lei sarà costretta ad usar quello vecchio, che non ha ancora finito di pagare, e che grazie al finanziamento alla fine avrà pagato il doppio. Se invece il signor Rossi compra una pentola sola, la moglie inizierà da subito ad usarla, e quando avrà i soldi per comprare una nuova pentola, l'evoluzione tecnica avrà fatto si che il nuovo modello sia più efficiente e magari con un costo inferiore.
Immaginiamo ora che si tratti di energia e non di pentole. Meglio un gran debito per comprare qualcosa di grande che diventerà obsoleto dopo pochi anni? O tanti piccoli investimenti diluiti nel tempo utilizzabili da subito, e che consentono di avere un sistema mai obsoleto?

Image: Diana Blackwell

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