lunedì 21 luglio 2008

Qualche pensiero su peak oil e biciclette.

Una delle cose che amavo di Londra era il fatto di potermi spostare per le strade pattinando senza rischiare di essere travolto da qualche guidatore indisciplinato. Ben radicata in quella città è l'idea che spostarsi con mezzi ecologici oltre che economico può essere anche cool. Succede così che nascono manifestazioni come le Critical Mass o le Naked Bike Ride per le biciclette. O la London Skate, la London Friday Night Skate e la Sunday Stroll per i pattini. A calcare la mano in questi giorni si aggiunge anche il sindaco che (nell'ambito dei 975 milioni di dollari che verranno spesi nei prossimi 10 anni per incitare le persone alle camminate e all'uso della bicicletta) ha annunciato l'estate della bicicletta, sta quindi incitando tutti i Londoners a saltare in sella, verranno attivate campagne ecologiche e potenziate le piste ciclabili. Oltre che una scelta ecologica e salutistica (basta pensare ai problemi legati al sovrappeso nelle nostre società consumiste) risulta essere anche un gran vantaggio in termini economici.
Si sussurra infatti di peak oil da molto tempo anche se l'argomento non è mai stato preso in considerazione dai media e nei discorsi ufficiali. Eppure non è un argomento molto difficile da capire, fondamentalmente la domanda di petrolio nel mondo sale, però i giacimenti sono sempre gli stessi o ne vengono scoperti sempre meno di nuovi. Ci si trova quindi con la domanda che aumenta e l'offerta che resta inchiodata li o addirittura diminuisce. Per questo motivo nei prossimi anni il costo del petrolio sarà destinato sempre ad aumentare e la cosa comincia a diventare ben problematica. Se n'è accorto bene Al Gore e l'ha esternato qualche giorno fa annunciando che è vitale che l'America nell'arco di 10 anni passi completamente a fonti di energia rinnovabili. Ma cominciano ad accorgersene anche alla Federal Reserve con un Ben Bernanke che, seppure non parli ancora di peak oil afferma che il prezzo del petrolio non diminuirà nei prossimi anni a causa di una stagnazione, ed in alcuni casi di un declino, della produzione.
Per quel che mi riguarda, so che saranno anni duri quelli a venire, ma sono ottimista e felice di sapere che, seppure per necessità, molta gente incomincerà a lasciare la macchina a casa e ad usare di più la bicicletta. Aria più pulita, corpi più sani e magari capitale sociale in aumento.
Per maggiori informazioni sul peak oil consiglio di visitare regolarmente il blog di ASPO-Italia.

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Image: Kenneth

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